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Qualunque cosa io scriva, l’ho pagata. Non esce niente di vero, se la vita non è stata pagata e io ho pagato tantissimo

Presentazione

Dall’alba al tramonto in una domenica di pioggia, su un gomito di terra, alto quel tanto che basta per essere fuori da Parigi.

È un posto in cui ci si va solo se si vuole: non fa parte dei labirinti turistici perché da vedere c’è assai poco -un osservatorio astronomico e il museo d’uno scultore- è sonnacchioso e prevedibile, non si presta ad aperitivi e digestivi e pranzi fuori porta, né al trenino di vetrine dove si perde il tempo. A suo modo è consigliabile per starsene tranquilli. Condomini e vecchie palazzine, villette e praticelli da tagliare nel fine settimana. Ci abita la gente…

Sotto il suo cielo ora incarognito ora tiepolesco, sono stato benissimo, in quasi perfetta solitudine. A Meudon, Louis Ferdinand Céline ha vissuto gli ultimi dieci anni da vivo e i primi sessanta, da morto. La casa in Rue Des Gardes è stata venduta dalla vedova Lucette che si era riservata un centenario usufrutto. Ipotesi sul futuro della palazzina? Le più diverse e fantasiose. Di immaginifiche, neanche una.

Diceva, lui, che non gli andava di avere una tomba, nonostante la sua famiglia l’avesse al Père Lachaise, il salotto funebre della Ville Lumière. Parrebbe che i morti per bene, da Chopin a Oscar Wilde, non l’abbiano voluto tra loro, così come è stato con gli illustri del Pantheon. Bardamu voleva sparire dopo aver chiuso, con il minor dolore possibile, ma non è stato accontentato, Les Longs Réages andavano benissimo per non dare nell’occhio, tant’è che la sua, con il veliero a tre alberi inciso sulla pietra tombale, è spalla a spalla -peggio che in metropolitana- con quelle di una folla qualunque, che nella vita ha fatto tutt’altro da scrivere romanzi e incendiare coscienze. Non mancano le estreme dimore per nuclei familiari che hanno investito nel mattone eterno, come non fosse bastato lo starsi addosso di una generazione sull’altra. C’è a chi piace e a chi no. A me, no.

Questa cronaca di un giorno è la storia di una vita, raccontata da me che sono di parte con qualche distinguo detto chiaro e tondo e subito, nonostante avrei potuto farne a meno, a scanso parziale di quegli apparentamenti ideologici preventivi che i volenterosi delle opinioni d’accatto, rivoltabili come calzini, subito ti appiccicano pur di parlar male. Non si è mai abbastanza chiari riguardo a certe idee che non sono figlie né della circostanza né dei ricorsi storici, quanto dell’uomo.

Ho acceso una radio a onde cortissime, senza interferenze, e questa è l’avvertenza al lettore, che sa da subito dove si trova, con chi e perché, libero di dire che non ci sta. Non è un saggio, questo. Io saggio non sono, al più porto i segni di un romanticismo inesperto. Nonostante abbia oggi gli anni e i mesi che aveva Céline quando è morto, ancora non ho imparato a chiedere sempre e prima, il prezzo delle persone e delle cose, ad aspettare più di un bel po’ prima di affezionarmi e a restarmene nella mia categoria.

L’ictus che l’ha ucciso ce l’aveva quasi fatta anche con me. Il “quasi” dice che sono ancora da ‘sta parte, pur se acciaccato, non credo proprio per scrivere di lui e del Voyage, di Mort à Credit, della Trilogia e di Rigodon. Lo hanno fatto in tanti e non di rado a sproposito, neanche avessero da chiudere conti in prima persona, un po’ da intellettuali strabici di regime, pronti a mettere le gambe sotto la tavola prima d’aver letto il menu.

 Tant’è, leggerlo è un batticuore e così è parlarne con chi ne sa, di lui e del secolo del grande inganno, che ci ha sputati tutti qui dove siamo, in viaggio tra l’inverno e la notte, a cercare un passaggio sotto una volta di cielo, per veder brillare una stella, una sola.


db

Verona, maggio 2021

Céline. La centounesima Notte.

Autore: Donatello Bellomo

Editore: Il Cerchio 

240 pag. © 2021 IL CERCHIO SRL

Grazie ad Angelica Ceoldo.

Disponibile anche in versione audiolibro su usb card. 

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Donatello Bellomo

Ho lavorato in due banche, una finanziaria, co-organizzato concerti jazz; giornalista professionista, per quindici anni responsabile dei settori Cultura e Spettacoli del gruppo editoriale Athesis.

Ho pubblicato oltre venti titoli con Sperling & Kupfer, Mursia, Longanesi e vinto i premi Tuscania, Gaeta, Circeo. Ho tradotto cinque saggi dal Francese per Sugarco. 

Colleziono dipinti e disegni del Barocco italiano, arte sacra medioevale, icone, maschere sciamaniche africane, bakongo, lettere di Blaise Cendrars e Roger Nimier, foto e cartoline viaggiate di soldati francesi della Grande Guerra. E diari di bordo.

Ascolto da Ildegarda Von Bingen al jazz modale. Non il pop, non il rock, non il mélo. Ho raccolto molto più di quanto riuscirò a leggere – i classici francesi, soprattutto – ascoltare e vedere.

Mi piacciono l’andatura di bolina e al traverso, navigare di notte e timonare gli sloop; ho fatto due completi peripli d’Italia e sono stato scrittore ospite della Louis Vuitton Cup.

Ho sempre avuto cani da caccia femmine e non ho mai sparato un colpo. Se avessi posto, alleverei piccioni viaggiatori. Ma sto benissimo anche con i canarini gialli e con le rondini che nidificano sopra la terrazza.

www.donatellobellomo.com

Principali pubblicazioni:

  • Gli occhi bianchi di Pippo (poesie) vincitore del premio Ungaretti 1985; edito da Rebellato
  • Sextet-Sei racconti americani (racconti); edito da Arcoboan
  • Il posto di mezzo (racconti); edito da Arca
  • La notte in cui le farfalle volarono indietro (romanzo) edito da Capobianco
  • L’uomo che cavalcava un sogno (romanzo) edito da Sperling & Kupfer. 1996 in cartonato; 1999 in edizione Superbesteller
  • La Settima Onda (romanzo) edito da Sperling & Kupfer; 1998 in cartonato; 2002 in edizione Superbesteller; vincitore dei premi Gaeta-Libro per L’estate; Premio Tuscania; inserito da una giuria internazionale tra i cento migliori romanzi di mare
  • L’ultima notte sul Normandie (romanzo) edito da Sperling & Kupfer; 1999 in cartonato; 2002 in edizione Superbestseller
  • Prigionieri dell’Oceano (romanzo) edito da Sperling & Kupfer; 2002 in cartonato
  • L’uomo del Cargo (romanzo); edito da Mursia; 2005 in cartonato; 3 edizioni, finalista al Premio Sanremo
  • La donna della Tempesta (romanzo), edito da Mursia; 2006 in cartonato, finalista al Premio Sanremo
  • Mare Notte (romanzo), edito da Mursia; 2008 in cartonato
  • Undici lettere all’Ammiraglio, edito da Mursia; 2010 in cartonato; vincitore del Premio Circeo 2011
  • La Settima Onda, riedito da Mursia; 2011 in brossura
  • Titanic. L’altra storia, edito da Mursia; 2012 in brossura. Terza ristampa a quattro mesi dall’uscita
  • Il tesoro degli abissi (con Enrico Cappelletti), Longanesi, 2013


Altre pubblicazioni:

  • Viaggiatori degli abissi, con Fabio Vitale (subacquea) Arca; 1990 in cartonato
  • Dizionario del mondo subacqueo, con Fabio Vitale; Sugarco 1993 in cartonato
  • Tra cielo e terra (testi su foto di Roberto Merlo) 2002 in grande formato, tradotto in 6 lingue; edito da Tormena
  • Verona dal cielo (testi su foto di Roberto Merlo) 2002
  • Al di là dell’acqua (testo su foto di Massimiliano Camellini) Greta’s Books 2017


Traduzioni dal francese:

  • L’Artifice di Guy Scarpetta (Sugarco);
  • La guerre des Images di Serge Gruzinski (Sugarco);
  • Hermann Hesse le Magicien di Madeleine Sénès (Sugarco);
  • Chernobyl di Victorjy Medvedev (Sugarco);
  • Kazimir Malevic, il Padre del Suprematismo (Olograph)

Audiolibro

Puoi ascoltare “Cèline. La centounesima notte” in versione audiolibro su audible. 

 

È inoltre disponibile su usb card acquistabile sul sito dell’editore:

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usb-card

Letto da: Isabella Caserta, Teodoro Giuliani, Donatello Bellomo

Musiche composte ed eseguite da Federico Fuggini

Registrazione e post produzione audio: Giovanni Massari

Registrato il 2, 3, 4 marzo e l’1 aprile 2021 da Ferrarin Pianoforti – Arbizzano di Negrar (VR).
Grazie a Fabrizio Ferrarin e Enrico Danese.

 

Isabella Caserta

Fin dall’infanzia ha preso parte agli spettacoli del Teatro Scientifico-Teatro Laboratorio. Dopo la maturità classica, ha conseguito il diploma in dizione e recitazione presso l’Accademia dei Filodrammatici di Milano. È stata allieva di Giorgio Albertazzi. Ha studiato storia del teatro con Paolo Bosisio all’Università Statale di Milano. Dopo il diploma ha lavorato come attrice scritturata presso Café La Mama di New York, Piccolo Teatro di Milano, Teatro Stabile di Catania, I.N.D.A. di Siracusa, Compagnia Piera degli Esposti, Plexus etc. a fianco di attori come Valeria Moriconi, Anna Proclemer, Giorgio Albertazzi, Paolo Graziosi, Gabriele Ferzetti, Aldo Busi, Raf Vallone, Aldo Reggiani, Mariano Rigillo e con registi come Ellen Stewart, Lamberto Puggelli, Mario Missiroli, Walter Manfré. Dopo la scomparsa di Ezio Maria Caserta ha scelto di dedicarsi esclusivamente a portare avanti l’attività del Teatro Scientifico-Teatro Laboratorio del quale ha la direzione artistica e per il quale cura sia l’ideazione di progetti, sia la programmazione della stagione teatrale, oltre che continuare la sua attività di attrice e regista nella compagnia.
Ha collaborato per vari anni con il Centro Studi sul Teatro Medioevale e Rinascimentale di Roma, con l’Università di Verona, ha diretto vari laboratori teatrali e collaborato come operatrice teatrale al Carcere di Opera, al Minorile Beccaria di Milano e alla Casa Circondariale di Montorio VR, alla scuola per audiolesi di Brescia. È ideatrice dei progetti attualmente in corso presso il Teatro Scientifico Femminiletrapassatopresente, #amorlietromalatonegato e del festival Non c’è differenza.

www.teatroscientifico.com

Teodoro Giuliani

Nato a Verona nel 1957, si appassiona al teatro fin dall’adolescenza.
Ancora studente esordisce con Ezio Maria Caserta del Teatro Laboratorio di Verona. Continuerà la sua formazione in Francia, a Parigi, presso l’ Ecole Nationale du Théâtre de Chaillot di Antoine Vitez, l’Atelier di Robert Cordier e i corsi di Jacques Lecoq. Collaborerà con Roman Polanski nell’Amadeus di Peter Shaffer e reciterà in lingua francese per la Comédie de Caën (Anatole di Arthur Schnizler, La Fugitive di Jean-Pierre Sarazzac…) per diversi anni.
Si trasferisce negli Stati Uniti dove tra North Carolina, Boston e Chicago esplorerà il repertorio shakespeariano in lingua inglese. Al rientro in Italia lavora al fianco di Jurij Ljubimov e ancora di Franco Parenti e Giovanni Testori. Recita per un periodo in Corsica, prima del rientro definitivo in Italia, dove porterà in scena Melville, Milton, Coleridge, Beckett, Racine, Tabori e molti altri.
Approda come Ulisse alla Compagnia del Carretto di Lucca, con la quale nel 2019 si vedrà anche nei panni di Prospero in una Tempesta di Shakespeare.
Nel 2021 conosce Donatello Bellomo e il suo Céline La Centunesima notte, che lo riporta in Francia.

Federico Fuggini

Laureato al DAMS e diplomato in pianoforte, alterna la sua attività tra l’insegnamento e numerosi progetti musicali, teatrali e didattici. 

Ha accompagnato numerose rassegne di cinema muto e collabora con registi di cortometraggi e compagnie teatrali. 

Ha pubblicato i cd Lakmé, Ninnalupo (ninne nanne, con Nicola Cinquetti), 299488 (piano solo), Nina nana bobò (con Dino Coltro), Le voci segrete dei libri (Mondadori ragazzi), Marco Marcelliano Marcello, Chili con carne (blues), Verona nel cuore di Giulietta e il dvd  Di lupi, di acque e di pietra (entrambi con il fotografo Zatac).
Ha pubblicato i saggi Marco Marcelliano Marcello  1542 piccoli misteri.  

Ha  vinto il primo premio al concorso pianistico internazionale di Spoleto suonando assieme a Loredana Ferriano e Paolo Savio nel trio di piano a sei mani Six Hands The City

Dirige il Polo Musicale Riccarda Castellani di San Giovanni Lupatoto.

Céline, dopo la guerra, il Camerun e l’America, conosceva l’incapacità di capire cosa fosse l’adesso e d’intuire cosa sarebbe stato il poi. Non ha lavorato alla catena di montaggio della Ford ma sulle facce degli operai, assunti sull’unghia, assolti dall’eventualità di pensare

Il giovanotto che da un po’ la segue ha allungato il passo. È a sole tre vetrine… Perché no? Le isobare del cielo che avremo domani sopra la testa, le disegna il vento. Niente di più facile: Elizabeth entra in una libreria e mostra di scorrere lo scaffale più vicino all’ingresso. Non parla francese e la saggistica non sa cosa sia

Arrivava, per primo, il canto dei merli, dopo i notturni degli usignoli. Lei lo aveva pregato di ascoltarli, nelle albe insonni della prigione, e sarebbe stato fuori, lontano, libero, come Robert Stroud, The Birdman of Alcatraz di Thomas Gaddis

Contatti

Casa editrice:

Il Cerchio – Iniziative editoriali

www.ilcerchio.it

info@ilcerchio.it

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